Il coraggio della denuncia

 

In vista della giornata internazionale della violenza sulle donne, si è svolto il 27 ottobre presso l’Aula Magna dell’Istituto Tecnico Economico “Piria-Ferraris-Da Empoli” un incontro su questo tema, con la testimonianza di Anna Maria Scarfò, donna che ha avuto il coraggio di ribellarsi e di denunciare i suoi aguzzini per riprendersi la sua vita. All’incontro hanno partecipato: Ugo Neri – Dirigente Scolastico Istituto Piria-Ferraris-Da Empoli, Rosalba Casella – Dirigente Dipartimento Amministrazione Penitenziaria Firenze, Giuseppina Nuri – Presidente Coop Soleinsieme, Domenico Nasone – Centro Comunitario Agape.
Il racconto di Anna Maria Scarfò, di fronte ad un’attenta platea di studenti, è a dir poco sconvolgente. Aveva solo tredici anni quando un pomeriggio del 1999, mentre si recava in Chiesa, restò vittima di una violenza di gruppo a San Martino, una frazione di Taurianova, suo paese natale. Particolare non trascurabile, è che i suoi stupratori non erano uomini qualunque, ma affiliati della ‘ndrangheta. Da lì iniziò il suo calvario, durato ben 18 anni. Ciò che più colpisce di questa storia è che proprio coloro che avrebbero dovuto difenderla e proteggerla, come il parroco e la suora cui immediatamente si rivolse, la sua famiglia, alcuni carabinieri, non solo non la credettero ma la lasciarono sola, in un paese che omertosamente le chiuse le porte in faccia. Ma, dopo due anni di abusi sessuali, di minacce di morte per lei e per i suoi familiari, di pubblica denigrazione agli occhi della gente per la quale lei era solo una “puttana”, quando i suoi aguzzini avanzarono le stesse pretese sulla sua sorellina di 13 anni, ha avuto il coraggio di rialzarsi e denunciare tutto alla giustizia. Dopo il suo intervento e quello delle autorità presenti, hanno trovato spazio anche le domande di docenti e alunni, domande alle quali Anna Maria ha risposto trasmettendo un chiaro e forte messaggio di speranza e di fiducia nella vita, di amore e di perdono, nonostante tutto, perché ha voluto dirci che nessuno ha il diritto di rubarci la nostra libertà e la nostra dignità, e che per questi ideali dobbiamo avere il coraggio di lottare, pur sapendo che il percorso è difficile, ma, come dimostra la storia di Anna Maria, ne vale la pena. Oggi, infatti, è una donna libera, ha un lavoro e, soprattutto, ha una grande voglia di ricominciare, di vivere e di amare. Crediamo che azioni come la violenza sulle donne siano gesti assolutamente da condannare e da combattere, ed è triste ammettere che, purtroppo, questo non è il primo né l’ultimo caso. La terribile morte di Desirée Mariottini, la ragazza di 16 anni trovata morta, qualche giorno fa, in uno stabile del quartiere S. Lorenzo di Roma, a causa delle violenze subite da parte di un gruppo di stupratori, ne è drammatica testimonianza. Bisogna quindi seguire l’esempio ammirevole di coraggio e di forza che ha avuto Anna Maria a denunciare questi gravi fatti, che molte donne ancora non riescono a fare trovandosi nella medesima situazione.
Ringraziamo Anna Maria Scarfò per averci fatto partecipi della sua testimonianza e le auguriamo che la vita le restituisca tutte quelle bellissime opportunità che degli orribili mostri hanno cercato di rubarle.

Scritto da: Marco Pizzimenti, Martina Porcino