Ucraina, guerra nel cuore d’Europa.

Negli ultimi giorni abbiamo assistito all’invasione dell’Ucraina da parte dell’esercito Russo. Nella notte tra il 23 e il 24 Febbraio, il presidente Putin ha autorizzato un’operazione militare su vasta scala, colpendo numerosi obiettivi strategici Ucraini quali Aeroporti, porti e stazioni. Neutralizzando quasi completamente le difese aeree e facendo entrare le truppe d’invasione attraverso il Donbass e la Bielorussia. Le cause dell’attacco sono, stando al discorso di Putin: l’eventuale entrata dell’Ucraina nella NATO, che permetterebbe la creazione di basi militari e l’installazione di impianti missilistici a distanza ravvicinata dalle maggiori città russe, come la capitale Mosca. Distanza che supererebbe “la linea rossa”, e che, nell’eventualità del lancio di un missile, potrebbe raggiungere i centri di comando russi in meno di 10 minuti. Tra gli obiettivi dell’invasione vi è la demilitarizzazione dell’Ucraina e l’istituzione di referendum per l’appartenenza di alcune zone. Il presidente Ucraino Zelensky, ha abbandonato gli abiti formali per passare ad una giacca militare e gestire la difesa del proprio paese da Kiev, lavorando giorno e notte. Ha rifiutato l’ipotesi di una fuga negli Stati Uniti chiedendo invece ‘munizioni’ per respingere il nemico.  Denuncia numerose vittime civili e l’abbattimento di un palazzo residenziale e un asilo con missili. Recentemente si sono unite all’invasione le forze speciali Cecene, che sono state avvistate nei boschi vicini a Kiev, note per la loro brutalità preoccupano il presidente per eventuali crimini contro i civili indifesi. La NATO ha dichiarato che non combatterà apertamente contro i Russi ma fornirà supporto militare ed economico, oltre a praticare “sanzioni mai viste prima” alla Russia. Sanzioni che riguardano il settore finanziario, banche, industrie petrolifere, energetiche e di trasporti, oltre che sanzionare personalmente la cerchia di Putin e i loro familiari.

Gianluca Nucera