Recensione: Operazione acqua di felce

Operazione acqua di felce, questo è il nome del libro scritto da Franco Musolino ed edito da Metamorfosi Editore, dove passione e vendetta sono i temi principali dell’opera. Grazie al background di Musolino come prefetto di varie città, riuscirà a condensare le sue varie esperienze per descrivere le vicende di un piccolo paesino dove la criminalità organizzata ne fa da padrona. Il racconto si apre con l’omicidio di Paolo Grifo, figlio di un capo della malavita di Villalba, ritrovato disteso tra le felci, per opera di una donna misteriosa.

Dopo questo fatto sia le forze dell’ordine, sia la famiglia criminale Grifo iniziano una caccia per scovare l’assassino del giovane, ma uno strano teatrino avvenuto davanti al negozio di un certo Nicodemo faranno ingarbugliare di più la matassa del mistero, che potrà essere risolto solo con l’aiuto della “magara” del paese.

La storia quindi gira intorno alla ricerca della vera identità dell’omicida da parte di Amedeo Grifo, padre di Paolo, e del maresciallo Gattullo, rispettivamente figure che rispecchiano il crimine e la giustizia, chi riuscirà per primo a catturare l’assassino e punirlo?

La narrazione si alterna con i vari punti di vista dei vari personaggi, principalmente quelli di Amedeo Grifo, del maresciallo, della “magara” e dell’assassina. Di quest’ultimo monologhi e flashback ne fanno da padrona, delineando lentamente il personaggio e portandoci a capire cosa la ha spinta ad uccidere Paolo.

La donna, infatti, è il secondo tema principale del libro, o più precisamente la sua condizione dentro quel tipo di società, vista solo come un oggetto e incapace di certe azioni. Tirando le somme, il libro è indirizzato per un pubblico principalmente interessato a leggere qualcosa incentrato sulla criminalità e voglia ereditare quell’intento di voler combatterla che permea l’intera opera, invece per gli amanti del mistero e del thriller non lo consiglierei più di tanto, poiché la storia in certi punti risulta lento e noioso con un finale non troppo entusiasmante.

Scritto da:

Joshua Gabriel Oloris IV A (SIA)