“Profumi e atmosfere di un Natale multietnico” [Podcast]

E’ di nuovo Natale per noi cattolici romani. Il 25 dicembre a Betlemme, in una grotta, “dalla Vergine Maria nasce Cristo Gesù”, vegliato dal padre putativo Giuseppe e riscaldato da un bue e un asinello. Il Messia è arrivato per indicarci la via del bene e farci rifuggire dal male. E’ un giorno di festa, le Chiese si riempiono di fedeli che pregano insieme e le campane suonano a festa.

I simboli religiosi si intrecciano con le tradizioni pagane ed è un moltiplicarsi di presepi, stelle comete, alberi di Natale, canti natalizi, lucine colorate, renne e Babbi Natale.

L’atmosfera che si respira nelle città è diversa dal solito, è un’atmosfera fatta di serenità, di sorrisi e di fratellanza ritrovata. E’ bello camminare per le strade e respirare il Natale! E’ bello riempirsi gli occhi e il cuore anche in questo Natale segnato dalla paura di un virus sconosciuto ed invisibile! Ma mentre camminiamo in queste strade, crocevia di etnie diverse, ci accorgiamo che non tutti vivono questo spirito natalizio. Lo percepiscono ma non lo condividono perché sono di religione ebraica, cattolica ortodossa, musulmana, buddista o induista e per loro il nostro Natale è un giorno come tutti gli altri.

E, fermi al crocevia, facciamo questa riflessione: la via per l’integrazione passa necessariamente dalla condivisione delle culture, delle tradizioni e della storia di vita di ognuno di noi. E se cominciassimo a condividere proprio i diversi dettami religiosi? Se chiedessimo ai nostri amici ortodossi, ebrei, musulmani se esiste nella loro religione il Natale e come percepiscono il nostro spirito natalizio? Cosa ci risponderebbero?

Le interviste, immaginate in quel quadrivio di etnie, le abbiamo realizzate ed abbiamo ascoltato le risposte di Safi Ali ragazza di religione musulmana, della Prof.ssa Clara Elizabeth Baez di religione ebraica, di Ionut Alexandru ragazzo di religione cattolica ortodossa e dell’esperto Tullio Di Fiore, Docente presso l’Istituto Superiore di Scienze Religiose della Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia “S. Giovanni Evangelista”, che ci ha parlato della discriminazione religiosa e delle sue cause.
Vi invitiamo ad ascoltare le voci di tutti coloro che, nella diversità, sono nostri fratelli.