L’evento, che ha avuto luogo nell’Aula Magna per discutere su “I giovani della Calabria tra presente e futuro” appunto, ha visto inoltre il contributo di Giuseppe Nucera, presidente Confindustria e di Domenico Napoli, direttore del Cefris. “Quando si parla di futuro si parla di costruire un progetto di vita. – ha detto Rao – Quello che spero oggi é di non mettervi alcun dubbio, anzi di incuriosirvi. Non sbaglia solo chi sta fermo – ha ribadito più volte – e chi si tira indietro. Lo studio è tutto. Senza di esso come potete proiettarvi nel vostro futuro. Il mio augurio è che siate curiosi. E quando questo diventerà il vostro problema principale non vi accontenterete e avrete molte più porte aperte. Dobbiamo riappropriarci dell’elemento umano”.
Ha parlato invece della sua collaborazione con Giovanni Falcone, il generale Errigo: “Mi diceva sempre che la grandezza dei giovani non ha limite. E che quello che facciamo lo dobbiamo fare per i giovani e per i vecchi. Divertitevi a cercare sul telefono la parola bene. – ha detto ai ragazzi presenti – Io parlo del bene dal punto di vista giuridico, come risorsa economica. Noi calabresi distribuiamo bene e ospitalità a costo zero, in un mondo in cui si paga anche l’aria che si respira. I giovani calabresi sono una forza”.
Una platea incantata ha assistito agli interventi dei due ospiti, seguiti da Nucera e Napoli. “Abbiamo pensato ad un programma che coinvolge i calabresi che studiano fuori. E lo facciamo perché i vostri genitori pagano per dare un futuro ai propri figli. – ha detto poi il presidente di Confindustria – Andatevene, formatevi, ma tornate nella nostra terra. La grande comunicazione vede la Calabria come la coscienza sporca di questo paese. Noi non diciamo che la mafia non c’è, saremmo degli stupidi. Ma è ovunque. Non solo qui. Il futuro è nelle vostre mani e ovunque vada il calabrese ha successo”.
A moderare l’incontro è stata Grazia Condello, vicepreside dell’istituto, visibilmente soddisfatta della buona riuscita dell’evento. “Per me oggi è una grande emozione. Quello che voglio sottolineare è il concetto bello di sentirci tutti parte di una comunità educante sul territorio. Oggi emozione grande”.
Ed è stato poi Domenico Napoli ad intervenire. Lui che da anni si spende nella formazione delle figure professionali per i giovani che in Calabria vogliono costruire il loro futuro. “La storia la dice lunga sulla parte buona della Calabria, nonostante le varie contraddizioni. – ha detto – Gioia Tauro è una grande contraddizione ad esempio. Il Cefris é nato proprio nel momento in cui la città del porto si stava sviluppando e si aveva bisogno della formazione di figure professionali. Cosa manca a Gioia Tauro? Dal punto di vista fisico c’è tutto, ma viene sempre fuori la questione ambientale, la mafia quindi. La verità però è che ci sono aziende che sono interessate a Gioia Tauro. Mancano professioni che pensino a cose nuove, menti di ragazzi diplomati. Prima si parlava di competenze, ora Invece si parla di conoscenze. Gioia Tauro può essere una grande opportunità, – ha concluso- ma ci dev’essere la curiosità e la flessibilità anche da parte vostra. L’indirizzo intrapreso è quello giusto. Serve la giusta apertura mentale che vi permetta di spaziare e adattarvi”.
Imprevisto infine un contributo da parte del sostituto procuratore Alberto Cianfarini, che ha parlato di legalità, rispetto e condivisione. “Se si vive nella legalità, – ha detto – si vive tutti meglio”.
Eva Saltalamacchia